TERAMO – (jacopodifrancesco) La dea bendata per quest’anno ha deciso di non passare da Teramo. Per l’ennesima volta chi passa dal Bonolis, in questo caso la Carrarese, non riesce ad esprimersi come aveva sempre dimostrato nelle uscite precedenti ma riesce comunque a salvarsi in qualche modo.
Confermato il 4-4-2 per Vivarini, le novità sono Cecchini e Cruciani largo a centrocampo; rombo per Remondina.
In apertura i ritmi sono molto blandi, nessuna delle due squadre insiste nell’affrontare il colpo ma la Carrarese cerca a tratti di imporre la sua manovra. Il primo brivido arriva al 16′, Cais non approfitta di un’incomprensione tra Perrotta e Tonti. Il Teramo ha un atteggiamento ibrido, attacca da sinistra con un 3-5-2 e a destra col 4-4-2 iniziale; l’unico che va vicino ad essere un problema per la difesa toscana è Forte, ma come ormai d’abitudine non riesce ad incidere ed esce sotto i fischi della tribuna, forse ingenerosi.
Nella ripresa Vivarini gioca subito la carta Petrella, passando ad 4-2-3-1 rischioso ma che chiude la Carrarese nella sua trequarti. L’ingresso del folletto di Pratola si fa sentire, velocizza l’azione e manda in porta Le Noci, ma la traversa gli dice di no. Prova a rispondere Erden, Tonti è attento e blocca. Si prosegue con un Teramo arrembante che si affida completamente al sinistro di Petrella, che manda al bar Barlocco e si guadagna l’ennesimo corner: sugli sviluppi Le Noci mette dentro, ma viene fischiato un fallo sul portiere ospite. Scipioni rileva Brugaletta, aumentano i cross e l’ultima occasione è per Moreo (entrato al posto di Forte): il suo è un pallonetto delizioso, ma si spegne sul palo interno.
Sabato c’è la trasferta ad Arezzo: bisogna guadagnare il prima possibile i punti salvezza, per giocare più tranquilli il derby con L’Aquila; potrebbe essere l’unica gioia di una stagione da definire sfortunata. Per usare un eufemismo.